
"Dovevano esserci più figlie e nipoti ma il produttore ne ha volute solo 5 per risparmiare"...
"...Così ho trovato i soldi per inserire la tua parte di fidanzato della maggiore".
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Virna Lisi e Marisa Paredes, le due mogli del Latin Lover |
Il film, che esce il 19 marzo, è molto bello: piacevole, fresco. Sembra di leggere un libro di Garcia Marquez, o altri libri tipo saga familiare, come i Buddenbrook di Thomas Mann. Il direttore di fotografia Italo Petraccione ha raccontato la fatica nel riprodurre fedelmente le scene di alcuni capolavori cinematografici italiani sostituendo il protagonista originario con il Latin Lover - Francesco Scianna, che però grazie ai suoi tratti somatici anacronistici, sembra essere uscito come per magia proprio da una televisione del 1960.
Il film infatti ricalca l'atmosfera delle grandi pellicole italiane nella grande epoca del bianco e nero.

"E' un film per tutte noi donne", ha scherzato invece Marcorè durante la conferenza stampa con i giornalisti. Il concetto è stato poi ribadito in tono più serio dalla Comencini, ma a me è sembrato un film uomo-centrico: tutto, dai personaggi, alle case di famiglia, alle vicende passate e alle nevrosi vissute dai protagonisti, tutto ruota attorno a un uomo che come succede nella vita reale, non c'è, e non c'è mai stato.
Non deve essere stato facile da parte della regista e della co-sceneggiatrice Giulia Calenda dare voce a tutte quelle figure che stanno dietro ai grandi attori (come lo stuntman, il critico e il montatore) e ai grandi uomini (mogli, amanti e figlie).

E il dubbio quindi alla fine il film lo lascia: anche Saverio Crispo probabilmente non era un grande uomo, ma non c'è bisogno di esserlo per diventare un mito. Lo diventi nei cuori di quelli che, donne o uomini, amano persone che non esistono (le amanti), che non ci sono mai (le mogli) o che non hanno mai conosciuto (le figlie).
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Virna Lisi |
Latin lover - Backstage: la foto di famiglia
Trama
Saverio Crispo, il grande attore del cinema italiano, un genio,
come lo definisce il critico Picci, è morto dieci anni fa. Le sue
quattro figlie, avute da mogli diverse in altrettante parti del mondo,
si radunano nella grande casa del paesino pugliese dove l'attore è nato.
La figlia italiana con il compagno di cui è fidanzata clandestina. La
figlia francese, con il più piccolo dei tre figli avuti da tre padri
diversi. La figlia spagnola, l'unica sposata, con un marito impenitente
traditore. E l'ultima figlia svedese che il padre non l'ha quasi mai
visto. Arrivano anche le due vedove, la prima moglie italiana che se lo è
ripreso e curato in vecchiaia, e l'attrice spagnola che lo ha sposato
ai tempi dei western all'italiana. Nessuna delle figlie ha conosciuto veramente
il grande padre che ognuna ha mitizzato e amato nelle epoche diverse
della sua trionfale carriera. Nel mezzo dei festeggiamenti, quando
ancora è attesa la quinta figlia, l'americana
riconosciuta con la prova del Dna, irrompe invece Pedro del Rio, lo
stunt che pare conoscere l'attore meglio di chiunque altro. Tra
conferenze stampa, proiezioni, rivelazioni notturne di segreti, le donne
del grande divo rivaleggiano, si affrontano, in un crescendo di
emozioni e situazioni tragicomiche.
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