venerdì 19 gennaio 2018

Il Vegetale di Gennaro Nunziante


Gennaro Nunziante porta sul grande schermo l’esilarante storia di Fabio, giovane neolaureato che non riesce a trovare un lavoro, alle prese con un padre ingombrante e una sorellina capricciosa e viziata. Entrambi lo considerano un “vegetale”. Un evento inatteso cambierà improvvisamente i ruoli. Fra situazioni comiche e trovate paradossali, il protagonista dovrà reinventare la sua vita.

Fabio Rovazzi è stato protagonista di un red carpet in occasione del suo esordio al cinema con l’anteprima del film Il Vegetale.

insieme al cast del film, tra le numerose celebrities che hanno partecipato alla serata erano presenti anche Gianni Morandi, Fedez, Chiara Ferragni, J-Ax, Rudy Zerbi, Caterina Balivo, Michele Bravi, Chiara Grispo, Edoardo Stoppa, Juliana Moreira, Alessio Bernabei.

Fabrizio De André. Principe libero di Luca Facchini


Al cinema il 22 - 23 - 24 gennaio

A chi è cresciuto con le storie cantate di De André non puó non piacere questo film e non puó neanche essere obiettivo nel giudicarlo. Non lo puó fare neanche chi è nato a Genova, di cui Si vedono riprese spettacolari.

L’impressione che ti fai in conferenza stampa peró è un fatto: sul regista, sugli attori, su Dori Ghezzi, l’anima di un progetto durato anni, che ha coinvolto, e travolto, la vita di chi ci ha lavorato. E questo, nel film si capisce, in tutti i suoi aspetti: dalla regia, alla fotografia, agli interpreti.
Luca Marinelli:”È stato talmente fantastico calarsi nei panni di De André che quando ho finito di interpretarlo e sono ritornato me stesso sono rimasto un po’ deluso”.

Gianluca Gobbi: “É imposdibile interpretare una personalitá come quella di Paolo Villaggio. Io l’ho solo onorato”.

Dori Ghezzi: “Fabrizio e i suoi collaboratori sono nati a Genova ma sono figli dell’Universo”. Proprio come i príncipi.

Ella e John di Paolo Virzì

Ella e John racconta la storia di una coppia in età avanzata e del loro ultimo visggio in camper: lei ha una malattia allo stadio terminale e ha promesso a suo marito, affetto da demenza senile, di non lasciarlo mai solo. Quando leggo articoli che parlano di Ella e John raramente vedo nominare il meraviglioso e unico libro da cui è tratta la storia e che Virzí ha definito “novella” forse sminuendone il valore.

Il romanzo si chiama In viaggio Contromano, è stato scritto nel 2009 da Michael Zadoorian ed è edito da Marcos y Marcos. Nel libro si vede, proprio la vedi con tutti i particolari nella tua mente, la mitica Route 66, talmente è scrtto bene .
In Ella e John non c’è questa particolare attenzione al paesaggio americano e si concentra piu sui due personaggi che sulla storia vera e propria , come invece succede nel libro, che è imperdibile.

https://www.ibs.it/in-viaggio-contromano-the-leisure-libro-michael-zadoorian/e/9788871685052?inventoryId=49690602

mercoledì 13 dicembre 2017

Dirty dancing, il musical


DIRTY DANCING, The Classic Story on Stage
In occasione dei 30 anni dall'uscita del film con Patrick Swayze e Jennifer Grey, debitta a teatro "Dirty Dancing, The Classic Story on Stage" (dal 13 dicembre al 7 gennaio al Teatro Degli Arcimboldi di Milano), con una tournée in programma fino a maggio 2018 che toccherà tutte le principali città italiane.

Lo spettacolo sarà in scena a Milano da oggi 13 dicembre al 7 gennaio e poi in tournée in tutta Italia da febbraio a maggio 2018 toccando, tra le altre, le città di Bari, Bergamo, Bologna, Brindisi, Catania, Como, Cosenza, Genova, Firenze, Napoli, Padova, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Trieste.

martedì 12 dicembre 2017

Star wars, gli ultimi jedi

Dal 13 dicembre al cinema


Non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler,non devo fare spoiler, non devo fare spoiler, non devo fare spoiler.

martedì 5 dicembre 2017

Alessandro Gassmann e Rocco Papaleo per Il premio


Guardare un film che poi viene raccontato dagli stessi attori e dal regista permette di recuperare tanti passaggi e significati della storia, che da spettatore ti perdi, anche perché ti ci immedesimi, specie se è un bel film, e ritrovi i tuoi di aneddoti.
Conoscere quelli del film dalle parole degli attori quindi è interessante, è quasi come vederne un altro di film, con lo stesso titolo.

Alla conferenza stampa per Il premio, dal 6 dicembre nelle sale, scende anche qualche lacrima sul volto degli attori Anna Foglietta e Alessandro Gassman, che è anche regista e sceneggiatore del film insieme a Walter Lupo. È dedicato infatti a suo padre Vittorio, in una chiave un po’ leggera come richiede una commedia.

”Dopo essermi occupato di lavori belli tosti come Prima razza bastarda, un film crudo frutto di un precedente tour teatrale e di un progetto per Unhcr di cui sono ambasciatore, che coinvolgeva gli artisti rifigiati, avevo voglia di fare un film sulla leggerezza.
Avevo in mente una storia su un viaggio, quello che avrei voluto fare con mio padre. Come fa Gigi Proietti nel film, che interpreta appumto mio padre, diceva sempre “non mi rompete i coglioni”.
Alla fine la mia Famiglia era più normale di quanto sembrava dall’esterno, anche se importante.”
Quanti altri elementi emotivi biografici ci sono nel film ?
“19” risponde Rocco Papaleo anticipando Alessandro Gassmann, che poi continua.
“Era tipico di Vittorio Gassmann per esempio dire le cose in faccia, e questo generava piccoli traumi, quelli che invece poi fanno bene. E anche mio padre non usava carte di credito, ma solo contanti. Diceva che erano oggetti volgari, che ti fanno dimenticare la fatica che fai x guadagnare i soldi. E poi era un igienista, non usava mai i bagni pubblici,
disinfettava le forchette con il limone ... Insomma un padre che mi manca e che ha fatto un buon lavoro”.
Dopo quasi un minuto di silenzio di rispetto e commozione Rocco Papaleo racconta un aneddoto.
In La bomba, l’ultimo film a cui Vittorio ha partecipato, continuava a chiedere a tutti una sigaretta”.
“Si perché aveva smesso ma... si Spegneva le sigarette sul dorso della mano X autoconvincersi, e non è mai servito” conclude Alessandro Gassmann.
Come è stato per Rocco Papaleo interpretare il servitore di Proietti?
”Era giá un idolo per me, lo veneravo già quindi è stato semplice interpretare il mio ruolo.

Gassmann poi aggiunge: “Proietti era uno dei Migliori amici di mio padre, quindi è stato contento di fare mio padre nel film senza interpretare proprio Vittorio.”

A quali film si ispira Il Premio?
Alessandro Gassmann: Me ne vengono in mente tanti,per esempio Nebraska, Little Miss sunshine per gli ambienti e i colori, naturalmente Il sorpasso e Easy rider, con cui sono cresciuto e altri Road movies.

Ci sono anche tante citazioni colte nel film...
“Si, per la figura del padre volevo una via di mezzo tra Umberto Eco e keith Richards, perché mi piace anche dare
fastidio dicendo cose un po’ scorrette, in una società sempre più paurosa e bigotta”.
AlLa fine del film Proietti dice che è importante sapere scendere dal piedistallo. Voi da attori ci riuscite?
Come attori siamo imitatori della realtà e vivere arroccati dal successo ci allontana dalle persone normali e non ci fa più essere credibili . Allo stesso modo il gioco di squadra di cui parla Proietti è importantissimo, ed è una manchevolezza della nostra società, una Società di solisti ormai.

venerdì 1 dicembre 2017

Wonder

Nei cinema dal 21 dicembre

#ioscelgolagentilezza
Ho chiesto ad alcune mamme se potevo portare i loro figli, amici e coetanei del mio, 7 anni, a vedere Wonder, ma tutte, leggendo la trama e guardando il trailer hanno risposto che era troppo presto per tematiche cosi tristi, oppure hanno inventato una scusa.
Ci sono rimasta male. Gli Avanger o Mazinga vanno bene e Wonder no? La violenza e le armi sono divertenti e l,amicizia no? L’adrenalina che regalano i combattimenti si, e il coinvoglimento emotivo, e formativo no?

Non è troppo presto x far vedere a bambini di 7 anni una storia sul bullismo, è proprio in questo periodo di accettazione dei precetti degli adulti che si puó riuscire a prevenire questo problema molto attuale ma anche vecchio come il mondo. E rimarrá sempre um problema finché ci saranno mamme che Thor wow, Wonder triste.
I veri eroi invece, mamme, sono quelli che non vincono con le mani, si, a volte tristi, come a volte lo sono tutti, bambini compresi,ma forti e gentili come August in Wonder.
Davvero preferireste che da grande vostro figlio diventasse come Thor?

E poi il film è piacevole per tutte le età.

Trama
August Pullman, detto Auggie è nato con una rara malattia. Ora, a 11 anni, dopo aver studiato a casa per anni, è arrivato il momemto di andare a scuola per la prima volta in vita sua.

Scherzi, risatine, dispetti pesanti, pietá non richiesta ma, alla fine, amici veri, alcuni di questi redenti bulli nel corso dell’anno scolastico.
La vera forza non è quella delle mani , dell’aspetto esteriore o della prevaricazione, ma è quella placida e gentile di August che ogni giorno deve affrontare il fatto di essere un Wonder, sia x il suo volto sia per le sue grandiose capacità scientifiche. E la vera forza è la sua, che riesce a trascinare dalla sua parte quelli che prima lo prendevano in giro solo x fare gruppo, cambiando nel suo piccolo il mondo.

Julia Roberts e Owen Wilson sono Nate e Isabel, i genitori di Auggie mentre Jacob Tremblay, il piccolo Jack accanto in Room, interpreta August Pullman.

Nel cast anche Mandy Patinkin (Homeland), Daveed Diggs e Sonia Braga.