La seconda stagione di Braccialetti rossi è iniziata il 15 febbraio, su Rai 1, e si concluderà a metà marzo. Domenica 8 febbraio c'era l'anteprima al cinema: la prima puntata sul grande schermo. Io l'avevo già vista, consumando la scorta di lacrime di un mese e auto-alimentando un forte senso di disgrazia imminente.
Di Braccialetti rossi non capivo chi potesse seguire ogni settimana una vicenda triste e deprimente e anche, me ne vergogno, portasfiga. Poi ho visto la lunga fila di ragazzi e ragazze che aspettavano gli attori fuori dal cinema Anteo di Milano, che erano lì per presentare appunto la seconda serie. Alcuni dei loro fan erano sulla sedia a rotelle, altri con diversi problematiche mediche e tutti sorridenti e speranzosi.
Di Braccialetti rossi non capivo perché potesse piacere una fiction che parla di tumori, di ospedali, di operazioni, di morte. Poi ho parlato con una mamma di una ragazza luminosa di gioia, che aveva appena conosciuto i suoi idoli, gli attori, e che in ospedale ci va tutti i giorni: "I ragazzi come mia figlia non hanno niente, non hanno un futuro. Per loro esiste solo il presente, e gran parte del presente sono i personaggi delle fiction e delle trasmissioni tv. In Braccialetti trovano persone che sono loro e vedono un ambiente che conoscono molto bene, ma vederlo in tv contribuisce a renderlo meno brutto, e a farli sentire parte del mondo". Cose che dovrebbero fare (e spesso non fanno) le istituzioni sociali ma anche tutte le persone, non solo le mamme e i papà.
Di Braccialetti rossi non capivo come ci si potesse affezionare ad attori-principianti, alla loro prima esperienza (o quasi), a volte poco espressivi. Poi ho sentito le urla degli spettatori quando gli attori sono entrati in sala e quella urla erano di ragazzi che dagli attori si distinguevano solo per il blocco e la penna che tenevano in mano per gli autografi.
E poi ho parlato sia con gli attori sia con i fan, e ho capito perché continuavano a venirmi in mente alcune scene delle puntate che avevo visto senza un motivo apparente: mi ricordavano persone che avevo conosciuto e che sicuramente conoscerò in futuro.
Quello che ho capito è che tumori, ospedali e cure sono argomenti molto più attuali per i giovani di oggi che per i giovani di tanti anni fa; perché oggi se ne parla, non ci si vergogna più di avere problemi e di chiedere aiuto. I ragazzi di oggi non sono come quelli di vent'anni fa, terrorizzati da tutto ciò che poteva andare male e desiderosi di vincere a tutti i costi: hanno difetti e pregi, entrambi più evoluti rispetto a quelli dei ragazzi di ieri.

La serie è tratta dal bel libro di Albert Espinosa: Braccialetti rossi - Il mondo giallo in vendita anche su Amazon o Ibs.
Cast:
Di Braccialetti rossi non capivo chi potesse seguire ogni settimana una vicenda triste e deprimente e anche, me ne vergogno, portasfiga. Poi ho visto la lunga fila di ragazzi e ragazze che aspettavano gli attori fuori dal cinema Anteo di Milano, che erano lì per presentare appunto la seconda serie. Alcuni dei loro fan erano sulla sedia a rotelle, altri con diversi problematiche mediche e tutti sorridenti e speranzosi.
Di Braccialetti rossi non capivo perché potesse piacere una fiction che parla di tumori, di ospedali, di operazioni, di morte. Poi ho parlato con una mamma di una ragazza luminosa di gioia, che aveva appena conosciuto i suoi idoli, gli attori, e che in ospedale ci va tutti i giorni: "I ragazzi come mia figlia non hanno niente, non hanno un futuro. Per loro esiste solo il presente, e gran parte del presente sono i personaggi delle fiction e delle trasmissioni tv. In Braccialetti trovano persone che sono loro e vedono un ambiente che conoscono molto bene, ma vederlo in tv contribuisce a renderlo meno brutto, e a farli sentire parte del mondo". Cose che dovrebbero fare (e spesso non fanno) le istituzioni sociali ma anche tutte le persone, non solo le mamme e i papà.
Di Braccialetti rossi non capivo come ci si potesse affezionare ad attori-principianti, alla loro prima esperienza (o quasi), a volte poco espressivi. Poi ho sentito le urla degli spettatori quando gli attori sono entrati in sala e quella urla erano di ragazzi che dagli attori si distinguevano solo per il blocco e la penna che tenevano in mano per gli autografi.
E poi ho parlato sia con gli attori sia con i fan, e ho capito perché continuavano a venirmi in mente alcune scene delle puntate che avevo visto senza un motivo apparente: mi ricordavano persone che avevo conosciuto e che sicuramente conoscerò in futuro.
Quello che ho capito è che tumori, ospedali e cure sono argomenti molto più attuali per i giovani di oggi che per i giovani di tanti anni fa; perché oggi se ne parla, non ci si vergogna più di avere problemi e di chiedere aiuto. I ragazzi di oggi non sono come quelli di vent'anni fa, terrorizzati da tutto ciò che poteva andare male e desiderosi di vincere a tutti i costi: hanno difetti e pregi, entrambi più evoluti rispetto a quelli dei ragazzi di ieri.
Il libro
La serie è tratta dal bel libro di Albert Espinosa: Braccialetti rossi - Il mondo giallo in vendita anche su Amazon o Ibs.
Cast:
AURORA
RUFFINO, CARMINE
BUSCHINI, BRANDO
PACITTO, MIRKO
TROVATO, PIO
LUIGI PISCICELLI, LORENZO
GUIDI, DENISE
TANTUCCI, ANGELA
CURRI, DANIEL LORENZ ALVIAR TENORIO, CLOE
ROMAGNOLI
MOISÈ
CURIA, ALESSIO
DEL MASTRO, CARLOTTA
NATOLI, ANDREA
TIDONA, GIORGIO
COLANGELI, LAURA
CHIATTI, LELE
VANNOLI, SIMONETTA
SOLDER, IGNAZIO
OLIVA, ANNA
FERZETTI, RICCARDO
LOMBARDO,
NICCOLO’
SENNI, VITTORIO
VIVIANI, FEDERICA
DE COLA, FRANCESCA
VALTORTA, GIULIO CRISTINI
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